Panteon Azteco

Neanche gli dèi sono immuni alla tragedia.
Betton Guil il poeta

Le leggende del pantheon Azteco narrano di un gruppo di nomadi emersi dalla mitica caverna di Aztlan, i quali vagarono per il mondo portandosi dietro l'idolo di legno del loro dio patrono, Huitzilopochtli. Tutte le terre fertili erano già occupate, ed essi erano troppo deboli per sfidare i popoli delle altre città-stato. La salvezza arrivò con le parole di Huitzilopochtli, il quale disse loro che sarebbero stati al sicuro una volta raggiunta un'isola, e visto un'aquila sopra un cactus con un serpente nel becco. L'isola era poco più di un mucchio di rocce fuori da un lago, ma gli Aztechi vi costruirono comunque la loro nuova casa. L'area era facilmente difendibile, non reclamata da nessuno, e ben presto si trasformò in una vera e propria città. Gli abitanti impararono ad aumentare l'area edificabile riempiendo le paludi di terra e rocce, e costruirono chinampas, isolotti realizzati ancorando recinti di vimini al fondo del lago e riempiendoli di limo e canne. Questi chinampas rendevano straordinariamente fertili le terre coltivate, e le scorte stabili di cibo consentirono di dare vita a una città magnifica. Le case più umili erano fatte di mattoni cotti, le più nobili di pietra e stucco, ma tutte erano di un bianco immacolato e la maggior parte aveva piccoli cortili. Ovunque, la città era perfettamente pulita e piena di fiori, con le strade completamente dedicate al traffico pedonale. Protetti da questa fortezza invulnerabile, essi furono in grado di dedicarsi alla loro occupazione preferita: la guerra.
Il sacrificio è una componente fondamentale della religione di questo pantheon. Gli dèi non sono onnipotenti: creare il mondo ha richiesto notevole sforzo, e devono sforzarsi anche per mandarlo avanti. In cambio della luce solare, la pioggia e gli altri doni divini, ci si aspetta che i mortali nutrano gli dèi. Non solo con la fede, ma con sacrifici tangibili: senza di essi, gli dèi diventerebbero deboli e senili, causando l'arresto della grande macchina del mondo. Molti seguaci del pantheon Azteco praticano quotidianamente sacrifici animali, sacrificando bestie allevate appositamente per questo scopo. Gli uccelli, specialmente quaglie e colibrì, sono i più comuni. Anche i cani sono spesso sacrificati agli dèi, oltre che utilizzati come cibo per gli umani. In altre cerimonie, i sacerdoti praticano la distruzione rituale di oggetti in terracotta. Sono piuttosto comuni anche le offerte di sangue umano. I penitenti si flagellano la carne con verghe spinate, e piazzano gli strumenti insanguinati in un ricettacolo di tessuto come offerta agli dèi. Praticamente chiunque – giovani e vecchi, nobili e popolani – prima o poi deve eseguire qualche sacrificio. Come parte della vita ascetica, i preti spesso praticano l'autolesionismo.

I cinque soli

Alle origini della religione Azteca c'è una peculiare visione del tempo e dello spazio, che al più alto livello della creazione si fondono insieme diventando la stessa cosa, fondendosi con la divinità assoluta al di fuori del mondo materiale. Sfortunatamente, la matassa dello spazio-tempo si è sbrogliata. È compito degli dèi impedire che si rovini ulteriormente, ed è compito dei mortali fornire loro supporto. Per capire questo concetto di spazio-tempo, potrebbe essere utile per immaginare una ruota con quattro larghi raggi, uno per ogni punto cardinale. C'è anche il mozzo della ruota, che ha un quinto posto. Quando la ruota gira, sembra un'entità unica e solida, ma quando è a riposo appare costituita da parti separate. Il mozzo e ciascuno dei raggi rappresentano differenti ere cosmiche, chiamate "soli", ciascuno dei quali è associato con una direzione, un colore e un gruppo di divinità diverse. Sebbene i soli esistano contemporaneamente fianco a fianco, anche loro ruotano in uno schema sequenziale che dà all'evoluzione dell'universo una natura ciclica. Mentre la ruota gira, diversi soli predominano sul mondo fisico, e all'interno di ogni sole, solo alcune forme di vita terrena possono esistere. Quindi il cambiamento di un sole è sempre catastrofico, e comporta grandi trasformazioni. Gli Aztechi vivono nel Quinto Sole, situato nel mozzo della ruota. In qualche modo, è la culminazione di tutti gli altri soli, e l'unico in cui l'umanità sia stata in grado di sopravvivere. Per impedire che il quinto sole cada, gli Aztechi devono nutrire e rafforzare i loro dèi – pena la fine del mondo!

Il primo sole

I due poteri più importanti del pantheon sono Quetzalcoatl e Tezcatlipoca, spesso visti in opposizione come il creatore e il distruttore (rispettivamente). In rare occasioni, comunque, essi cooperano, e sebbene siano potentissimi anche da soli è solo insieme che hanno potuto creare il mondo. Nel farlo, però, hanno litigato su chi dovesse essere il primo sole. Tezcatlipoca – che era nero come le ombre – rubò il nuovo sole e se lo legò alla cintola, ma a causa della sua oscurità riusciva ad illuminare solo per metà giornata. Alla fine, Quetzalcoatl lo cacciò dal cielo usando un paletto gigante, e prese il suo posto come nuovo sole.

Il secondo sole

Dopo la creazione del mondo, Quetzalcoatl visse in forma umana presso i mortali, donando loro gli strumenti della civiltà – agricoltura, arti e mestieri, governo, pietà – e servendo i loro regnanti come consigliere. Tezcatlipoca, roso dall'invidia, prese anch'egli forma umana, usando i suoi poteri per causare discordia tra le genti. Schiavizzò interi villaggi spingendoli a compiere atti autodistruttivi. Con l'aiuto di sua sorella Tlazolteotl, Tezcatlipoca riuscì perfino a far ubriacare Quetzalcoatl facendogli perdere la dignità. Tale fu la vergogna che Quetzalcoatl ordinò di radere al suolo la sua città preferita e seppellirne i tesori. Poi raggiunse la costa e prese il largo su una zattera fatta di serpenti, promettendo di tornare un giorno a reclamare il suo regno. Non molto tempo dopo, l'impero azteco collassò.

Il terzo sole

L'agricoltura è il fondamento della civiltà. Dai lavoratori e artigiani ai nobili e guerrieri, tutti dipendono dall'abbondanza dei raccolti prodotti da campi, frutteti e chinampas. Non è quindi sorprendente che il dio della pioggia Tlaloc sia tra i più venerati del pantheon: senza la pioggia il raccolto avvizzisce, ed è vitale che i giusti riti vengano compiuti ogni anno per propiziarsi un buon raccolto. Con la sparizione di Quetzalcoatl come secondo sole, Tlaloc reclamò il cielo e prese il suo posto, fino a che Quetzalcoatl mandò una pioggia di fuoco a distruggere la terra. Le fiamme bruciarono in modo così intenso da ardere perfino il sole, e le persone sopravvissute si trasformarono in tacchini. Quindi, Quetzalcoatl invitò Chalchihuitlicue, moglie del dio della pioggia, a diventare il quarto sole, ed ella accettò.

Il quarto sole

L'era di Chalchihuitlicue come sole fu segnata da una pioggia incessante, che sommerse le montagne trasformando le persone in pesci. Piovve talmente tanto che il cielo cadde, e con esso il quarto sole. Quando poi Quetzalcoatl scopri la Montagna del Cibo – dove mais, fagioli, peperoni e molto altro erano rimasti nascosti sin dall'alba dei tempi – chiese agli altri dèi cosa farne. Molti gli consigliarono di distribuirlo tra i mortali, ma non Tlaloc, che riuscì a rubare tutto il cibo mentre gli altri discutevano. Il dio della pioggia possiede ancora il cibo preso alla Montagna, e lo distribuisce solo in certe parti dell'anno – a volte di più, a volte di meno.

Il quinto sole

Quando venne il momento di scegliere il quinto sole, gli dèi accesero un falò e si radunarono attorno al fuoco per decidere chi sarebbe stato il prossimo. Nessuno voleva sacrificarsi, e così scelsero Nanahuatl, dio della sfortuna. Egli esitò, ma gli altri lo convinsero; chiuse gli occhi e si gettò nel fuoco. Quando il suo corpo fu bruciato completamente, viaggiò sottoterra fino all'orizzonte. Ma quando il nuovo sole comparve all'orizzonte, grande e luminoso, si fermò. Gli dèi inviarono un falco a controllare, e il falco ritornò con il messaggio che il nuovo sole si rifiutava di sorgere a meno che gli dèi non si sacrificassero offrendogli i propri cuori. Le divinità capirono che il nuovo sole era troppo potente per resistergli, e così acconsentirono a sacrificare i propri cuori. Soddisfatto, Nanahuatl – ora chiamato Tonaiuth – cominciò il suo viaggio attraverso il cielo come quinto e attuale sole.

I poteri

Anche se molti dèi Aztechi sono innegabilmente malvagi, presiedono fenomeni naturali necessari a tutte le cose viventi. Pur avendo chiesto un prezzo terribile, gli dèi hanno anche generato il bene del mondo: cibo e bevande, bellezza e meraviglie, famiglia e amicizie. Il modo in cui vengono venerati varia da città-stato a città-stato, e perfino da individuo a individuo. Alcuni popoli ingaggiano guerre continue solo per catturare più prigionieri e nutrire gli dèi con sacrifici umani, altri praticano il sacrificio molto più di rado. Alcuni sgherri venerano gli aspetti più innocui di divinità malvagie – come Tlaloc, la pioggia generatrice della vita o Tezcatlipoca, protettore degli oppressi – e glissano sugli aspetti più violenti del suo credo. Per contro, in una cultura malvagia una divinità altrimenti buona potrebbe essere placata con rituali terrificanti. Il male è sempre il male, comunque, e un chierico che indugi troppo in rituali abietti (come il sacrificio umano) non tarderà molto a diventare malvagio egli stesso. Anche se meno interessate all'etica e alla morale del normale (forse perchè non risiedono nei Piani Esterni), queste divinità disapprovano comunque le azioni opposte alla propria sfera di influenza – nessun chierico di Tlaloc, per quanto malvagio, avvelenerebbe mai del cibo. A differenza di molti altri pantheon, gli dèi Aztechi non risiedono nei Piani Esterni, e hanno invece i loro reami nella volta celeste, all'interno della sfera di cristallo di un singolo Mondo Primo sconosciuto. Pare che alcuni primevi callidi in grado di viaggiare nello spazio abbiano perfino raggiunto le loro dimore... sebbene chiunque osi tentare una simile impresa senza invito abbia ben poche probabilità di trovare il dio in casa.

Fino a non molto tempo fa, il pantheon Azteco comprendeva anche Camaxtli, dio del destino, che si diceva conoscesse tutti i segreti del multiverso. Sfortunatamente, il dio è stato ucciso da Orcus nella disperata ricerca della sua perduta Bacchetta, e il Piano Materiale è stato quello che ne ha sofferto di più. All'epoca (prima della Guerra delle Fazioni), l'evento ebbe ripercussioni anche a Sigil, dove un gruppo di sacerdoti di Camaxtli, sconvolti, attaccarono il Tempio Infranto accusando gli Athar della sua sparizione. Molte zolle innocenti da entrambi i lati vennero messe nel libro dei morti prima che gli Harmonium potessero intervenire a sedare la rivolta. Si dice che Quetzalcoatl, capo del pantheon Azteco, abbia giurato vendetta contro l'assassino di Camaxtli, e fatto voto di setacciare i piani fino a che non riuscirà a trovarlo.

Ometeotl
Divinità Maggiore; "Dio-Sopra-a-Tutto";
Allineamento: Neutrale Neutrale (LN, NB, NN, NM, CN)
Reame: Piano Materiale
Domini: Creazione, Equilibrio, Forza cosmica, Guarigione, Rinnovamento, Vita
Dominio planare:
Arma preferita: Spada lunga
Simbolo: Impronta di piede
Tramiti conosciuti:

Ometeotl è il “Dio-Sopra-a-Tutto”, il potere di ciò che è vicino e lontano. È il progenitore degli dèi, colui che ha creato prima di tutto sè stesso, poi gli altri poteri, e infine tutto quello che rimane. In un certo senso, è l’incarnazione del creato secondo il pantheon Azteco, e tutte le creature sono parte di lui. Incarna anche il principio di dualità che pervade il pensiero Azteco: è maschio e femmina, luce e ombra, negativo e positivo, e alcuni parlano di lui come di due divinità separate (Ometecutli e Omeciuatl). Non esiste nessuna sua statua o raffigurazione, poiché è invisibile come il vento. L’unico segno di Ometeotl che può essere visto sono le sue impronte, sebbene si racconti che il suo ineffabile avatar porti una spada affilata di pura ossidiana, la quale una volta sguainata diventa visibile. È raro che Ometeotl venga venerato direttamente (di solito è Quetzalcoatl ad essere identificato come capo del pantheon), ma i suoi sacerdoti sono tenuti a sacrificare a lui parte dei loro tesori e del loro cibo.
Legends & Lore – 48 (Ometeotl)
Centeotl
Divinità Intermedia; "Dea del Mais";
Allineamento: Caotico Neutrale (CB, CN, CM)
Reame: Piano Materiale
Domini: Caos, Charme, Dolore, Pestilenza, Vegetale
Dominio planare:
Arma preferita: Bastone ferrato
Simbolo: Pannocchia di mais
Tramiti conosciuti:

Centeotl è la dea dell’agricoltura, della natura e del mais in particolare (divide quest'ultimo ruolo con la sua controparte maschile, Cinteotl). È una dea benevola che governa i campi di cibo, ma è anche la signora del dolore e delle malattie, ed è solita usare la sua bellezza per condurre gli uomini alla morte. A differenza di Tlazeteotl, non lo fa con malizia, ma perché queste vittime sono necessarie per la fertilità dei campi. Centeotl sorveglia i raccolti, stabilendo quanto dovranno essere abbondanti in base alla devozione mostrata dai suoi seguaci. Anche se ha bisogno della vita di giovani uomini per assicurare questo ciclo di fertilità, cerca almeno di ricompensare le sue vittime concedendo loro un momento di indescrivibile estasi mistica tra le braccia del suo avatar (una donna dai capelli d'oro con un bastone di giada blu) prima che muoiano. Decide anche chi deve soffrire dolore, a volte con grande saggezza e altre in modo capriccioso.
Legends & Lore – 53 (Centeotl)
Chalchihuitlicue
Divinità Minore; "Signora dalla Gonna di Giada";
Allineamento: Neutrale Buono (LB, NB, CB)
Reame: Piano Materiale, Tlalocan
Domini: Acqua, Bene, Charme, Famiglia
Dominio planare:
Arma preferita: Tridente
Simbolo: Pesce di giada
Tramiti conosciuti:

Chalchihuitlicue è la dea dell’acqua, della bellezza e della giovinezza, ed è riverita dai portatori d’acqua, dai pescatori e dai lavoratori chinapa che dipendono da lei per sopravvivere. È associata alla fertilità e alle nascite ed è la patrona degli artisti e artigiani, dei giovani amanti e delle partorienti. Chalchihuitlicue vive a Tlalocan, un bellissimo paradiso creato per lei da suo marito Tlaloc; qui risiedono i supplicanti di coloro che sono morti di parto, per annegamento o colpiti da un fulmine. Dopo che Quetzalcoatl ha deposto Tlaloc come terzo sole, ha scelto Chalchihuitlicue come quarto. Le piogge incensanti del suo tempo, tuttavia, hanno finito per allagare l’intero mondo. Solitamente raffigurata come una bellissima donna vestita di una gonna di scaglie di giada, Chalchihuitlicue è a volte rappresentata come un fiume con cactus carichi di frutti che crescono sulle rive. La giada e i frutti polposi simboleggiano il cuore umano, sul quale ella ha metaforicamente dominio. Chalchihuitlicue insegna una semplice filosofia di rispetto della vita. L’amore e la bellezza trascendono tutti i limiti, e i suoi seguaci sono incoraggiati a cercare e alimentare la bontà ovunque la trovano.
Dragon Magazine 354 – 90 (Chalchihuitlicue)
Cihuacoatl
Divinità Intermedia; "Donna Serpente, Coatlicue, Gonna di Serpente, la Donna Affamata";
Allineamento: Neutrale Neutrale (LN, NB, NN, NM, CN)
Reame: Piano Materiale
Domini: Caverne, Morte, Rinnovamento, Terra, Vegetale
Dominio planare:
Arma preferita: Piccone leggero
Simbolo: Due serpenti che si fronteggiano
Tramiti conosciuti:

Cihuacoatl è la terra da cui tutte le creature viventi sono generate. È anche la terra che consuma i morti. In quanto spirito della terra fertile, agisce come patrona delle madri e dei contadini, ma anche come spirito della roccia spoglia e delle caverne che inghiottono, e in questo aspetto è venerata da chi è in lutto e dai minatori. La maggior parte delle rappresentazioni di Cihuacoatl la dipingono come una donna con una collana di mani mozzata e una gonna di serpenti vivi. Qualche volta ha anche la testa di un serpente. Secondo gli insegnamenti di Cihuacoatl, la terra è il ventre che genera ogni cosa e la tomba alla quale inevitabilmente tutto torna. Nessuno possiede la terra, come nessuno può usare un appezzamento di terra per sempre; dopo un po’ di tempo uno deve lasciare riposare la terra.
Dragon Magazine 356 – 91 (Cihuacoatl)
Huitzilopochtli
Divinità Minore; "Colibrì del Sud, Colibrì Mancino";
Allineamento: Legale Malvagio (LM, LN, NM)
Reame: Piano Materiale
Domini: Guerra, Legge, Male, Radiosità
Dominio planare:
Arma preferita: Macahuitl (spada lunga di pietra)
Simbolo: Aquila
Tramiti conosciuti:

Huitzilopochtli è un dio giovane e il potere principale del popolo Azteco. Dio delle battaglie e delle conquiste, spinge i suoi prescelti a scendere in guerra. Gli Aztechi non combattono per distruggere i propri avversari, ma per sottometterli: collettivamente (costringendo le città sconfitte a pagare i tributi) e individualmente (prendendo prigionieri da sacrificare). Anche se è il patrono degli Aztechi, l’influenza di Huitzilopochtli è poco diffusa. Le città-stato conquistate pagano i tributi al dio Azteco, ma in poche lo venerano. Ciò detto, tutti sanno che Huitzilopochtli è l’impeto dietro allo spirito guerresco Azteco e giustamente lo temono. Il cardine chiave della chiesa di Huitzilopochtli è che “la forza fa la giustizia”. Egli insegna ai suoi seguaci che la forza in battaglia conduce al successo terreno. Insegna anche alla sua gente, gli Aztechi, che sono destinati a dominare il mondo tramite la potenza militare.
Dragon Magazine 356 – 91 (Huitzilopochtli)
Ixtlilton
Divinità Minore; "Piccolo Volto Nero";
Allineamento: Legale Buono (LB)
Reame: Piano Materiale
Domini: Bene, Guarigione, Legge, Vigore
Dominio planare:
Arma preferita: Randello
Simbolo: Ramo di somacco
Tramiti conosciuti:

Ixtlilton è il dio della medicina e della guarigione. È il potere che mantiene gli umani in salute e liberi dalle malattie, e che li aiuta durante la convalescenza. Ha l’aspetto di una piccola creatura immonda dalla pelle scura, ma il suo tocco guarisce tutte le malattie, non importa quanto gravi. Ixtlilton si dedica ad alleviare le sofferenze umane, ma nessuno sa esattamente il motivo – forse perchè non si è mai fermato abbastanza a lungo da spiegarlo. Tutto ciò che bisogna fare per ricevere il suo aiuto è essere ammalati e pregarlo (anche se i malvagi vengono visitati assai di rado). Le persone abbastanza fortunate da ricevere una visita di Ixtlilton raramente se ne accorgono; semplicemente cominciano a sentirsi meglio. I suoi avatar dalla pelle scura possono a volte essere avvistati nel Piano Materiale, mentre corrono di casa in casa in fretta e furia. Ma gli ammalati sono molti di più di quanti possano raggiungere, e quindi parecchia gente continua a morire.
Legends & Lore – 54 (Ixtlilton)
Metzli
Divinità Intermedia; "Signora della Notte";
Allineamento: Neutrale Buono (NB)
Reame: Piano Materiale
Domini: Animale, Bene, Luna, Notte, Sogni
Dominio planare:
Arma preferita: Spada lunga
Simbolo: Luna crescente
Tramiti conosciuti:

Metzli, la Signora della Notte, è la dea della luna. È la patrona gentile di tutta la crescita animale. Ma è anche la dea che porta le orribili cose della notte – l’aria fredda e umida, i veleni dell’atmosfera, i fantasmi e le altre spaventose creature delle ombre. Metzli è la dea che porta la luce al mondo gettando un lebbroso in una pira, quindi camminando ella stessa nelle fiamme. Non appena i due scompaiono, la notte lascia spazio al giorno. Nella sua casa sulla luna, è una bellissima fanciulla etera di luce argentea. Agli occhi dei più, Metzli potrebbe sembrare una contraddizione: è una benevola dea della notte che ha creato il giorno, eppure presiede anche le terribili creature dell'oscurità. Quello che questi babbi non realizzano, e che Metzli non ha interesse a spiegare, è che si trova coinvolta in affari molto più grandi che il benessere dei mortali, e le creature della notte sono per lei di importanza cruciale.
Legends & Lore – 53 (Metzli)
Mictlantecuhtli
Divinità Intermedia; "Signore di Mictlan";
Allineamento: Neutrale Neutrale (LN, NB, NN, NM, CN)
Reame: Piano Materiale, Tlalxicco
Domini: Distruzione, Morte, Protezione, Riposo, Spirito
Dominio planare:
Arma preferita: Bracciale artiglio
Simbolo: Teschio e tibie incrociate
Tramiti conosciuti:

Mictlantecuhtli, con sua moglie Mictanchihuatl, governa sull’aldilà Azteco da Tlalxicco, il nono e più profondo livello del sottomondo. Le persone così sfortunate da non morire durante attività presiedute dagli altri dèi – in combattimento, come prigionieri, durante il parto, e così via – devono effettuare un viaggio lungo i nove fiumi del sottomondo Azteco. Qui, sotto lo sguardo attento di Mictlantecuhtli e di sua moglie, non soffrono né provano gioia, ma conducono un’eterna esistenza triste e apatica. Nella loro vera forma, Mictlantecuhtli e Mictanchihuatl assomigliano a umani emaciati, con teste scheletriche, occhi sporgenti e mani artigliate. Hanno il controllo sui morti, e solo con la loro benedizione funzionano gli incantesimi di resurrezione.
Legends & Lore – 49 (Mictlantecuhtli)
Quetzalcoatl
Divinità Maggiore; "Il Serpente Piumato";
Allineamento: Legale Buono (LB, NB)
Reame: Piano Materiale
Domini: Aria, Bene, Conoscenza, Legge, Protezione, Viaggio
Dominio planare:
Arma preferita: Mazza pesante
Simbolo: Serpente piumato e alato
Tramiti conosciuti:

Quetzalcoatl è il dio dell’ordine e del bene. Con Tezcatlipoca ha creato il mondo e le creature che lo abitano. In quanto inventore della civilizzazione, da lui scorre tutta la saggezza e la conoscenza. Il potere ha servito come secondo sole. Quetzalcoatl è un dio in esilio. Se un tempo condusse le genti grazie al suo esempio, l’inganno di Tezcatlipoca lo ha spinto ad abbandonare il reame mortale, ed ora gli uomini possono contare solo su se stessi per riconoscere ciò che è bene e ordinato. Anche se i suoi chierici combattono per mantenere gli ideali che Quetzalcoatl incarna, essi non aspettano altro che il ritorno del Serpente Piumato. Quetzalcoatl è raffigurato con pelle pallida, barba nera e con addosso una lunga tunica da nobile coperta di piume. A dispetto della sua assenza dal mondo mortale, Quetzalcoatl rimane un dio popolare. I suoi chierici insegnano il valore dell’aderenza alla convenzioni sociali, la gentilezza verso gli altri e le relazioni pacifiche verso i vicini. La civiltà separa gli umani dalle bestie ed è tramite la civiltà che gli umani possono collettivamente raggiungere la perfezione.
Dragon Magazine 356 – 97 (Quetzalcoatl)
Tezcatlipoca
Divinità Maggiore; "Lo Specchio Fumante";
Allineamento: Caotico Malvagio (NM, CM)
Reame: Piano Materiale
Domini: Caos, Conoscenza, Inganno, Male, Notte, Magia
Dominio planare:
Arma preferita: Pugnale
Simbolo: Specchio nero
Tramiti conosciuti:

Tezcatlipoca è il potere del caos e del male. Incarna le forze nocive e distruttive della natura ed è il patrono dei piaceri peccaminosi e della magia arcana. Incoraggia la gente a fuggire dai legami posti su di loro dalla società e dal caos, e dunque è venerato dalla gente di basso rango e dagli oppressi – ma anche dagli ambiziosi. A dispetto della sua malvagità, è tramite lui che la gente ottiene dagli dèi l’assoluzione per i propri peccati. Tezcatlipoca ha aiutato Quetzalcoatl a creare il mondo ed ha servito come primo sole, ma non era abbastanza luminoso per durare tutta la giornata. Quetzalcoatl lo cacciò dal cielo e Tezcatlipoca divenne il dio della notte. Il potere è raffigurato come un uomo dalla pelle nera con una faccia a strisce gialle. Porta con sè uno specchio di ossidiana lucidata e a volte assume la forma di un giaguaro, il suo animale sacro. Tezcatlipoca incoraggia i suoi seguaci ad oltrepassare i limiti dell’etica e della moralità, ed insegna che solo i determinati possono cambiare il proprio destino.
Dragon Magazine 356 – 97 (Tezcatlipoca)
Tlaloc
Divinità Intermedia; "Colui che fa crescere";
Allineamento: Legale Malvagio (LM, NM)
Reame: Piano Materiale, Tlalocan
Domini: Acqua, Aria, Legge, Tempo atmosferico, Vegetale
Dominio planare:
Arma preferita: Falce
Simbolo: Serpente che si morde la coda
Tramiti conosciuti: i Tlaloque, spiriti dell'acqua

Tlaloc è l’ampiamente venerato dio della pioggia, perché senza la sua acqua portatrice di vita le città stato non potrebbero sopravvivere. Tlaloc è anche visto come il protettore dei bambini e ha servito come terzo sole fino a che Quetzalcoatl non ha inviato una tempesta di fuoco per porre fine al suo regno. Il più inumano degli dèi del pantheon, Tlaloc ha un aspetto rettiliforme con grandi occhi e una mascella zannuta. È servito dai suoi figli: spiriti minori dell’acqua conosciuti collettivamente come i Tlaloque. Tlaloc promuove una filosofia di obbedienza e disciplina. Per ottenere i doni del cielo (come la luce e la pioggia) una zolla deve obbedire alla volontà degli dèi. Insegna che chi rispetta i propri superiori viene ricompensato. Tlaloc incoraggia i suoi fedeli a migliorarsi ogni qual volta è possibile, come lui stesso ha fatto.
Dragon Magazine 354 – 91 (Tlaloc)
Tlazolteotl
Divinità Intermedia; "La Mangiatrice di Sporcizia, Divoratrice di Peccati";
Allineamento: Caotico Malvagio (NM, CM)
Reame: Piano Materiale
Domini: Caos, Illusioni, Lussuria, Male, Tentazione
Dominio planare:
Arma preferita: Pugnale
Simbolo: Testa di serpente rosso
Tramiti conosciuti:

Sorella di Tezcatlipoca, Tlazolteotl è la dea dell’amore colpevole, del piacere e del vizio. È una mangiatrice di sporcizia e una seduttrice che tenta gli uomini virtuosi e li porta alla rovina. Assieme al fratello ha ordito l’inganno che ha portato alla caduta e all’allontanamento di Quetzalcoatl. Nella sua vera forma appare come una donna di grande bellezza scarsamente vestita, ma è un’abile illusionista e può apparire come desidera. Anche se Tlazolteotl è vile e debosciata, pretende che l’umanità rispetti uno stretto codice morale – e si delizia nel punire i ciordi che non lo fanno. Di tanto in tanto invia i suoi avatar per tentare gli uomini virtuosi – e ucciderli quando cedono alle sue lusinghe. Se si tratta di uomini potenti, preferisce esporre le loro malefatte per distruggere la loro vita e la loro reputazione. Le sue sacerdotesse – Tlazolteotl accetta solo donne – sono chiamate ad imitare la propria dea, e tentano le zolle per esporne il carattere debole e vile.
Legends & Lore – 52 (Tlazolteotl)
Tonatiuh
Divinità Intermedia; "Movimento del Sole";
Allineamento: Neutrale Malvagio (LM, NM, CM)
Reame: Piano Materiale
Domini: Distruzione, Fato, Guerra, Male, Sole
Dominio planare:
Arma preferita: Arco corto
Simbolo: Volto in un disco solare
Tramiti conosciuti: gli Xiuhcoatl, salamandre nobili

Quinto e attuale sole, Tonatiuh è un dio esigente. Richiede il sangue dei guerrieri per dargli la forza di farsi strada nel sottomondo e sconfiggere le forze della notte. La gente lo accontenta, sapendo che non può vivere senza sole. Il suo aspetto minore è Ninahuatl, il dio della sfortuna, della povertà, delle malattie e dei terremoti. Tonatiuh è raffigurato con il volto che risplende come il sole; la luce è così forte che oscura il resto del corpo. Nella sua precedente incarnazione, come Ninahuatl, appare come un nano deforme. La dottrina di Tonatiuh insegna che la felicità e il successo si ottengono solo a costo di grandi sofferenze. I suoi seguaci sono incoraggiati a testare i propri limiti. Come la stessa origine di Tonatiuh dimostra – lo sgherro è mutato dopo essersi gettato in una pira sacrificale – il potere non si ottiene senza dolore.
Dragon Magazine 358 – 89 (Tonatiuh)
Xipetotec
Divinità Intermedia; "Signore Flagellato, Nostro Signore lo Scorticato";
Allineamento: Legale Neutrale (LB, LN, LM)
Reame: Piano Materiale
Domini: Fortuna, Legge, Sofferenza, Terra, Vegetale
Dominio planare:
Arma preferita: Mazzafrusto leggero
Simbolo: Uomo spellato
Tramiti conosciuti:

Xipetotec, il Signore Flagellato, è il dio dell’agricoltura e dei sacrifici. Permette agli altri di strappare via la sua pelle rossa e malata per rivelare il corpo dorato sottostante. Questa è una metafora tra la crescita delle piante (il germoglio spunta dal seme e il mais viene privato delle foglie esterne) e la crescita spirituale (solo rigettando i propri peccati e difetti uno sgherro può sperare di raggiungere la perfezione). Xipetotec incoraggia i suoi fedeli a raggiungere la perfezione personale. Identificando i propri difetti e lavorando per superarli, un tagliaccio può diventare una persona migliore. I suoi seguaci cercano anche di migliorare la società impegnandosi per il bene superiori, rieducando (o rimuovendo) coloro che tralasciano i propri doveri.
Dragon Magazine 358 – 89 (Xipetotec)
Xochipilli
Divinità Intermedia; "Principe dei Fiori";
Allineamento: Caotico Buono (NB, CB, CN)
Reame: Piano Materiale
Domini: Bene, Caos, Charme, Gioia, Fortuna
Dominio planare:
Arma preferita: Ascia da battaglia
Simbolo: Fiore
Tramiti conosciuti:

Xochipilli è il dio della bellezza, della felicità, della musica e del gioco d’azzardo. Con la sua sorella gemella, Xochiquetzal, è il responsabile per molto di ciò che rende la vita degli uomini gioiosa. È benevolo ma capriccioso e raramente benedice gli uomini con doni duraturi. Nella sua vera forma appare come un uomo giovane, ma la sua faccia è quella di un cadavere decomposto. Xochipilli ha un temperamento assai imprevedibile: a volte prova grande piacere nell'aiutare i suoi adoratori, altre volte li punisce per motivi futili. È risaputo che i suoi seguaci gli sacrificano oggetti magici lanciandoli semplicemente per strada e andandosene; maggiore il rischio, maggiori le possibilità di attirare l'attenzione del potere.
Legends & Lore – 52 (Xochipilli)
Xochiquetzal
Divinità Intermedia; "Bel Fiore";
Allineamento: Neutrale Buono (LB, NB, CB)
Reame: Piano Materiale
Domini: Bene, Charme, Gioia, Seduzione, Vegetale
Dominio planare:
Arma preferita: Pugnale
Simbolo: Rosa
Tramiti conosciuti:

Xochiquetzal è la dea dei fiori, della danza e dell’amore degno. Con suo fratello gemello, Xochipilli, è responsabile per gran parte delle cose buone della vita. Tuttavia, in quanto dea dell’amore, è un poco meno capricciosa del fratello – anche se non si può certo definire interamente costante. Nella sua vera forma, Xochiquetzal ha l’aspetto di una donna talmente bella e felice che qualunque uomo la guarda si innamora immediatamente di lei. Ha il potere di far innamorare qualsiasi uomo di qualsiasi donna. È particolarmente attiva nel contrastare l'influenza di Tlazolteotl, che spinge gli uomini buoni nell'amore colpevole.
Legends & Lore – 53 (Xochiquetzal)